“Il nostro pianeta ha un problema costituito dalle emissioni di carbonio, se non iniziamo a rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera il pianeta si surriscalderà velocemente.” dice l’ingegnere chimico Jennifer Wilcox in uno dei suoi dibattiti. Il problema del surriscaldamento globale, purtroppo, è tristemente conosciuto e preoccupante.

ridurre emissioni CO2

La Terra rimuove naturalmente la CO2 dall’aria tramite l’acqua del mare, i terreni, le piante e anche le rocce; però questo processo non riesce a gestire le sempre maggiori emissioni di CO2 che l’uomo rilascia nell’aria tramite le sue attività.

Migliorare la qualità dell’aria è quindi un nostro dovere.

 Le emissioni di anidride carbonica in Europa

emissioni di co2 in europa

L’Unione Europea da anni lotta contro i cambiamenti climatici e per limitare le emissioni di CO2. Tramite una legislazione ambiziosa, l’UE punta a:

  • ridurre entro il 2030 le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% rispetto al 1990;
  • ridurre entro il 2030 le emissioni del settore dei trasporti del 60% rispetto ai livelli del 1990.

Purtroppo, il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa. Di queste emissioni il 72% viene prodotto dal solo trasporto stradale. Il 15% delle emissioni di CO2 in Europa è prodotto dalle auto e dai furgoni.

Secondo uno studio dell’Unione Petrolifera, presentato al #FORUMAutoMotiv oggi un’auto diesel “Euro 6” emette il 95% di NOx in meno rispetto a una “Euro 0” e il 96% in meno di PM rispetto ad un veicolo “Euro 1”. Gli stessi progressi sono stati compiuti nel trasporto pesante, dove un motore “Euro VI” presenta emissioni 8 volte inferiori rispetto a uno omologato “Euro III”.

Il forum ha stabilito che ad oggi non esistono ancora auto a “zero emissioni”. Per ridurre realmente l’impatto ambientale del settore trasporti, l’unico strumento efficace è favorire il ricambio del parco auto con i modelli più recenti e organizzarsi con strumentazioni avanzate per ottimizzare i percorsi.

Le auto elettriche: sono un’alternativa?

Anche se momentaneamente sul mercato hanno una fetta molto piccola (di soltanto 1,5%), il numero delle immatricolazioni di auto elettriche sta crescendo costantemente negli ultimi anni in Europa. Soltanto nel 2017 la vendita dei veicoli elettrici è cresciuta del 51% rispetto al 2016.

Valutare il tasso delle emissioni di CO2 di un veicolo non consiste soltanto nel considerarne l’utilizzo ma anche il processo di produzione e smaltimento del veicolo stesso. E’ già risaputo il fatto che la produzione e lo smaltimento di un veicolo elettrico sono meno ecologici rispetto ad altri tipi di veicoli. Nonostante ciò è stato dimostrato il fatto che le auto elettriche sono più green e utilizzando energia elettrica rinnovabile, hanno un minor impatto sull’ambiente.

Cosa si può fare per ridurre le emissioni di CO2?

Prima di ricorrere alla sostituzione del parco mezzi, ci verrebbe da dire che si potrebbero utilizzare meno i mezzi. Però un’azienda di trasporto o distribuzione non lo può fare, quindi una risposta equilibrata ed intelligente è quella di ottimizzare i percorsi.

L’efficienza nel consumo di carburante e anche del tempo impiegato alla guida sono dei parametri importanti anche nell’ottimizzazione dei percorsi per mezzi pesanti.

Cosa vuol dire ottimizzare i percorsi dei camion?

Questa tecnica si basa su un calcolo intelligente del percorso dei mezzi pensanti, sviluppato da software dedicati che, abbinato al programma di monitoraggio satellitare della flotta, permette di creare percorsi e ottimizzare il giro delle consegne. Seguendo questo sistema, i veicoli della flotta sono utilizzati in modo efficiente, consumano meno e quindi emettono meno CO2 nell’ambiente.

Ottimizzare i percorsi per i camion può portare numerosi vantaggi. Il calcolo dei percorsi per i mezzi pesanti prende in considerazione i seguenti fattori:

  • Limitazioni legali: peso / altezza

  • Restrizioni alla viabilità lavori stradali / strade chiuse / incidenti

  • Restrizioni di accesso

  • Tempo totale di lavoro dalla partenza al rientro

  • Il numero di ore di riposo

  • L’orario nel quale il cliente è disponibile al luogo di consegna

  • Il quantitativo da consegnare

  • Il tempo necessario per l’esecuzione di un servizio

Cos’altro possiamo fare per ridurre le emissioni di CO2 nel nostro piccolo?

  • Quando è possibile, ridurre i chilometri percorsi in auto e utilizzare un mezzo ecologico con cui spostarsi (a piedi o in bici). Oltre al risparmio economico, se noi passassimo da una media di 15.000 a 10.000 chilometri l’anno, emetteremo una tonnellata di CO2 in meno.

  • Regolare il riscaldamento domestico.

  • Limitare i voli aerei per quanto possibile e utilizzare il treno per spostarsi su tratti brevi.

  • Anche all’interno dell’azienda per cui lavoriamo possiamo portare le nostre iniziative ecologiche, ad esempio proponendo la sostituzione delle vecchie lampadine con quelle a LED.

  • Investire nelle energie rinnovabili.

  • Comprare di meno, sia cibi sia vestiti. Alcuni cibi per arrivare da noi fanno lunga strada in aereo, emettendo alte quantità di CO2. Quanto per i vestiti, la produzione di un maglione di lana ha lo stesso impatto di CO2 di un mese di riscaldamento in casa nostra, una T-shirt equivale invece a due-tre giorni di energia. Scegliamo di comprare in modo consapevole e smart per un ambiente più pulito.

 

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