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Contesto pandemico e crisi climatica

Si legge dappertutto che la pandemia ha aumentato la consapevolezza riguardo alla sostenibilità delle flotte ma anche che i numeri a cui si sperava di arrivare ad oggi non ci sono, proprio a causa degli stop pandemici. E sempre per lo stesso motivo viviamo in un’epoca di svolta in tutti i settori del lavoro e quello della mobilità soprattutto ne risente molto, visti anche i discorsi fatti circa il climate change.

E a proposito di climate change, lo scorso settembre l’Italia ha ospitato a Milano l’evento Youth4Climate 2021 dove quasi 400 giovani provenienti da 186 paesi diversi si sono incontrati per dare spunti innovativi nel combattere l’inquinamento mondiale. Evento che ha aperto delle polemiche in seguito alla critica «bla bla bla» di Greta Thunberg. Limitandosi solo ai fatti, questo evento insieme al PRE-COP sono stati preparatori per quella che sarà la Conferenza delle Parti organizzata dall’ONU e presieduta quest’anno dal Regno Unito a Glasgow.

monitorizare-auto

Tra gli obiettivi principali, quelli di:

1. Azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C, obiettivo dove l’adozione e le modalità di adozione dell’energia elettrica rivestono  un ruolo fondamentale;

2. Adattarsi per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali;

3. Mobilitare i finanziamenti;

4. Collaborare tra paesi per affrontare la sfida climatica.

 

Come si prepara l’Italia?

Oltre ad essere parte nell’organizzazione insieme al Regno Unito, a livello nazionale ci sono diversi accordi legali preparatori per la mobilità del futuro che influenzerà sempre di più la scelta delle auto aziendali.

Promemoria: Il decreto interdirettoriale del 4/08/2021 ha inserito la figura del mobility manager.

Il suo ruolo è di stilare, entro il 31 dicembre di quest’anno, il Piano Spostamenti Casa Lavoro. Valido per le aziende con più di 100 dipendenti e che svolgono la loro attività in un Comune con più di 50.000 abitanti.

Ma c’è troppo poco tempo per digerire così tante novità ed essere comunque produttivi in mezzo ad una crisi sanitaria che si sperava stesse per finire l’anno scorso, tanto che i protagonisti del settore chiedono una proroga.

 

Sicuramente l’auto aziendale non serve più come prima a chi decide di lavorare da remoto o a chi voglia investire, grazie agli incentivi, in mezzi sostenibili come le biciclette e monopattini elettrici, considerati più sicuri in termini di contagio rispetto al trasporto pubblico. Quindi sono diversi gli aspetti che oggi influiscono nella scelta delle auto aziendali, oltre all’aumento della quota di benefit – tassabile per chi usa vetture con maggiori emissioni di CO2 – e alla nuova modalità di fruizione delle vetture – car sharing o carpooling.

Auto aziendali e l’elettrificazione

Arriviamo così al punto. E’ vero che le tendenze delle auto aziendali nel 2021 sono sempre più sostenibili e quindi abbiamo già a che fare con le macchine ibride ed elettriche e forse fra poco con quelle a idrogeno, però per ora le auto aziendali più diffuse sono sempre le auto a combustione interna, benzina o diesel (85% delle LCV prese con NLT).

auto elettrica stazione di servizio

Il futuro è elettrico ma cosa ci costa adattarci?

Una classifica fatta da Dataforce nel 2019 rileva che Stellantis, allora Gruppo FCA, era in testa alla lista come la principale marca scelta nelle auto aziendali.

Le 5 auto aziendali più diffuse in Italia nel 2019 erano tutte auto a combustione interna:

  • Fiat Tipo

  • Fiat 500X

  • Fiat Panda

  • Peugeot 3008

  • Jeep Renegade

Come dimostrano i dati, in Italia nel 2018-2019 iniziano a manifestarsi i primi segni della volontà dei privati e delle aziende di investire in veicoli più eco-sostenibili. La vera svolta in tema di elettrificazione dei veicoli però, grazie anche agli incentivi statali, è stata nel 2020, quando l’immatricolazione cumulativa delle elettriche è aumentata rispetto all’anno precedente del 198%. 

Leggi anche: Auto aziendale: meglio elettrica o ibrida per la tua flotta?

E il trend esponenziale continua anche quest’anno – se mettiamo a confronto i dati del 2021 (YTD – settembre) con quelli del 2020, stesso periodo, abbiamo un aumento del 168% per quanto riguarda il numero di veicoli elettrici a batteria (BEV) immatricolati, mentre il market share è aumentato del 122%, arrivando a un 8% del totale dei veicoli immatricolati nel mese di settembre.

Siamo ancora lontani dalla mercato in Norvegia, dove a settembre 2021 il market share delle BEV ha raggiunto il record di 77.5%, però sicuramente siamo posizionati meglio dell’anno scorso quando il market share in Italia era del 2.6%, praticamente parliamo di un aumento percentuale superiore al 200%.

Evoluzione veicoli elettrici in Italia

Evoluzione del market share dei veicoli elettrici in Italia negli ultimi 3 anni

A livello aziendale, la percentuale di elettriche prese tramite il noleggio a lungo termine è arrivata nel 2020 al 5,2%, superando quella generale del settore elettrico; questo in un contesto in cui il mercato automobilistico è calato del 28% e quello delle flotte aziendali del 26%.

Anche nel 2021 il trend si mantiene: gli ultimi dati di settembre dimostrano un aumento YTD del numero di veicoli BEV immatricolati del 132% rispetto allo stesso periodo del 2020, con un market share del 7.3% nel terzo trimestre del 2021.

Un salto positivo per il pianeta oltre che per il mercato dell’automobile, sostenuto da diversi incentivi e in parte costretto dagli imminenti cambiamenti climatici e legislativi. Parliamo comunque parliamo di una fetta di mercato coraggiosa, soprattutto privati, desiderosi di sperimentare l’elettrico prima di tutti in un momento in cui la capillarità di ricarica elettrica è però ancora scarsa ma che dà segnali di crescita, con varie aziende che stanno investendo in questo settore.

Passare ad una flotta di veicoli elettrici porta vari benefici ad un’azienda, e non solo per l’impatto ambientale. I vantaggi riguardano i risparmi a lungo termine, con un aumento dei profitti, la sicurezza dei mezzi e un aumento della qualità della vita, essendo più silenziosi e diminuendo l’inquinamento acustico per i conducenti dei veicoli elettrici.

Inoltre, considerando anche la continua riduzione dei costi delle batterie, investire in auto aziendali elettriche nei prossimi anni può sicuramente portare risparmi alle aziende.

Scelta dell’auto aziendale – la gestione delle flotte sta cambiando

La gestione delle flotte nel 2021 è caratterizzata da auto connesse, flessibilità, sicurezza e sostenibilità anche se la modalità preferita delle aziende per quel che riguarda la scelta delle auto aziendali rimane l’acquisto.

Come anche l’atteggiamento verso la telematica

Il noleggio leasing dei veicoli del 2020 riporta comunque un dato in crescita del 2% rispetto al 2019 e viene considerato sempre di più. Grazie alla resilienza delle aziende di noleggio e alla loro capacità di adattamento, il noleggio, sotto tutte le sue forme, sia NLT che MaaS (Mobility as a Service) è riuscito a creare un’industria in un contesto di transizione, in grado di rispondere subito alle esigenze dei consumatori, che siano aziende (noleggio LCV) o privati (noleggio monopattini, e-bike).

Sembra che anche la transizione all’elettrico venga molto più accolta dalle aziende mediante il noleggio. Questo perché i noleggiatori si prendono a monte la responsabilità dei rischi relativi e di tutti gli effetti negativi che l’obsolescenza tipica delle innovazioni può dare e possono trovare prima soluzioni in caso di necessità.

Un altro motivo per cui la scelta delle auto aziendali avviene attraverso il noleggio è per avere una gestione innovativa del parco mezzi con l’utilizzo della telematica. Grazie all’IoT (Internet of Things) il trend delle auto connesse è sempre più diffuso nel 2021, partendo da auto che possono avere già le classiche black box incluse, però con capacità limitate, fino a veri e propri strumenti integrati in piattaforme digitali per una gestione più intelligente della flotta.

Leggi anche: Fleet Management: come funziona la gestione della flotta aziendale

Un sistema telematico evoluto e innovativo permette:

  • il monitoraggio dei veicoli in tempo reale tramite desktop e/o mobile;

  • la registrazione dei percorsi e delle attività ;

  • la gestione della manutenzione e dell’assistenza del veicolo;

  • l’autorizzazione all’accesso alla vettura;

  • il conteggio delle ore di guida;

  • la personalizzazione di notifiche e diverse altre funzionalità.

Un sistema di questo tipo è il Portale SafeFleet, uno strumento essenziale per il fleet manager di oggi. Pronto anche per il passaggio ad un mondo elettrico.

Oltre ad una soluzione telematica, con report a 360 gradi, SafeFleet offre anche soluzioni di ricarica per i veicoli elettrici tramite il suo marchio Lektri.co e soluzioni automatizzate del parcheggio, tramite il servizio 2park.

Per concludere possiamo dire che non abbiamo ancora un elenco delle migliori auto aziendali però sappiamo che le tendenze delle auto aziendali nel 2021 vanno verso il noleggio e che le innovazioni delle auto connesse aprono le porte alla digitalizzazione e ai servizi come il pagamento tramite app dei parcheggi e del “carburante” elettrico.

gestione flotta aziendale
*questo articolo utilizza informazioni e dati statistici dalla ricerca “Osservatorio Mobilità 2021: Crisi e rilancio del settore automobilistico Italiano” del 2021

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